Tuesday, 2 August 2011

'D' e poi 'D' (One 'D' leads to another 'D')



'D' rappresenta la Dharma, che tradotto significa 'gli insegnamenti che ti porta alla illuminazione.' E’ uno dei tre gioielli di Buddismo è literalmente il più pragmatico dei tre. Se il Buddha rappresenta la nostra potenzialità, ed è un simbolo di quello che possiamo diventare in una solo vita umana, il dharma è l’istruzione per come diventare come lui, come ottenere lo stesso stato di essere, e di libertà.
Il Buddha non aveva l'intenzione di creare un religione. Lui ha capito qualcosa di importanza molto profondo durante l’illuminazione, ed al inizio non aveva neanche voglia di condividere quello che fu scoperto. Poi, dopo un po', qualche rompe scatole gliel'ha convinto di parlare della sua esperienza e indicare ai altri come ottenere gli'stessi risultati. E meno male che c'è stato questo insistenza da parte suo! 
Dharma quindi significa la via fuori della ignoranza attraverso, sopratutto, la tecnica della meditazione, che non è necessariamente quello che pensi che sia.
Fai palestra per il corpo? Fai palestra per il cervello e il mente? Non sto parlando dei Brain Trainer, o lo studio all'università. 
Il mente allenato sufficientemente attraverso la meditazione, al lunga termine, ci porta una capacità di vivere meglio in tutti i sensi, è non c'è bisogno di nuovi sistemi di credenza. In fatti la meditazione non prevede la creazione di nuovi sistemi di credenza, pero una convinzione della sua efficacia di solito è necessario per convincerci che vale la pena a dedicarci ed impegnarci a fare la pratica ogni giorno che tutte le sfide che ci porta. Non è un credenza pero, in quanto le sua efficacia viene scoperta attraverso l’esperienza diretta nella pratica.
Certe forme del buddismo cominciano prima con delle credenze, in fatti tendono ad inquadrare il dharma come un sistema rigida di idea intellettuale, che dobbiamo adottare per praticare nella maniera corretta. Un approccio pragmatico comincia invece con la pratica nel quale c’è l’esplorazione degli’insegnamenti attraverso l’esperienza diretta, e la scoperta del loro significato per la nostra vita.
Questa è una distinzione molto importante perché significa che nel seguire l’istruzione della pratica crei un rapporto diretto con il sentiero come se fosse un qualcosa viva seppur qualcosa fissa, che è esterna, o strano da addotare.
Una figura centrale nel illustrare questo approccio post-tradizionale e contemporaneo è Ken McLeod. Era lui proprio che ha coniato la frasi ‘Pragmatic Buddhism.’ Per chi di voi parla e capisce inglese, vi raccomando il sito Unfettered Mind. Lui è una delle figure contemporanee più competente a tradurre insegnamenti tradizionale Buddhiste che ci arrivano dalle scuole tibetane in una realtà occidentale e moderna.
Per finire, questo blog sarà focalizzata sulle mia esperienza personale di anni di pratica del buddismo con un cambiamento nei ultime due anni verso un approccio sempre più occidentale e pragmatico combinata col condividere il lavoro e le idea dei insegnante contemporanee. In questo, faccio la mia parte per la sangha, il terzo membro dei tre gioielli


D represents the Dharma. Translated it means the teachings that lead to awakening. It is one of the three jewels and quite literally the most pragmatic of the three. If the Buddha represents our potential and is a symbol of what can be achieved in the spiritual sphere in a single lifetime, the Dharma consists of the instructions for how to get there & how to obtain the same state of being, of freedom.
The Buddha didn’t intend to create a religion. He understood something incredibly important at the moment of his awakening and even at the very start he wasn’t sure it could be shared. Then, after a while, some ball buster convinced him to speak of what he had discovered and show others the way to obtaining the same results. Thank goodness for that ball buster. Te simply couldn’t let it lie!
Dharma signifies then the road out of ignorance through, above all, the technique of meditation, which is quite possibly not what you think it is!
Do you attend the gym to keep you body in shape? Do you attend the same gym for your brain, for your mind? I am not speaking about Brain Trainer, or university study though but instead a mind trained through the long-term practice of meditation.
A sufficiently trained mind brings us the capacity to live better in all senses, and it’s not even necessary to grab onto new belief systems. In fact meditation does not foresee the creation of new belief systems, although certain conviction of the efficacy of the technique is necessary, it is not a belief in that this is directly experienced through practice.
Certain forms of Buddhism start with beliefs first, in fact they tend to paint the Dharma as a rigid set of intellectual reasonings which we must adopt in order to be able to practice. A more pragmatic approach would start with practice and explore key Buddhist teachings through direct experience of their relevance to our lives. This is a very important distinction because it means you are developing a direct relationship with the path as a living process rather than the path as a construct, which is external or alien and to be adopted.
A key figure in illustrating this approach in a post traditional, contemporary model is Ken McLeod. He was actually the figure who coined the phrase pragmatic Dharma. For those of you who speak English I highly recommend visiting his website ‘Unfettered mind.’ Ken is one of the most competent contemporary figures in the translation of traditional Buddhist teachings from the Tibetan schools into modern Western reality.
To finish then this blog will focus on my own personal experience with the long-term application of meditation and my own shift towards a Western pragmatic approach and the exploration and sharing of the work of mainly contemporary teachers. In this regard I will be fulfilling part of my own small duty to the sangha, third and remaining of the three jewels.


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