Sunday, 21 August 2011

Ritiro in Rijeka (Rijeka retreat)

                                                    

                                                         

E' il 20 agosto e sono appena tornato da un ritiro in Rijeka. E' stato soprendente per la sua forma e l'approccio che usato l'inseganante con cui lavoro, che si chiama Hokai.
Era un 'Urban retreat.' I ritiri che avevo già fatto erano sempre in campagna, in gruppo, e con un approccio tradizionale e abbstanza regimentato; si doveva alzare alle 6 di mattina, mangiare solo due pasti a l giorno, non parlare, non uscire, non leggere o ascoltare musica. Questo ritiro era molto diversa invece. Perchè?
1. Ero da solo: praticavo ogni giorno, mattina e pomeriggio
2. Ero in pieno centro della città di Rijeka, in un centro buddhista urbana
3. Seguivo una programma personallizata, non regimentato; potevo mangiare tre pasti al giorno (incluso carne) e ascolatre musica se desideravo
4. Facevo un bagno al mare ogni mattina prima di cominciare a meditare
5. Participavo in lavori di gruppo  di movimento tre sere
6. Gli'incontri che facevo con Hokai consisteva di due tipi; il primo era col cafè al bar, la seconda consisteva di una sessione di meditazione insieme nel quale mi insegnava o dava dei indicazione per come procedere
Devo dire che mi sono trovato molto bene con questo approccio. Da anni il concetto di integrazione fra la vita quotidiana e la praticha di meditazione mi ha spinto in una direzione che va contro un approccio molto tradizionale.
Facevo le pratiche della meditazione di Mahamudra, quindi lavoravo per integrare tutto con il respiro nel presente. E' pazzesco perchè è una pratica altamente semplice, ma piutosto complesso pero che permette di vivere i momenti nella stanza di meditazione e fuori con la stessa intensita. Almeno quello è lo scopo!

It’s the 20th August & I’ve just got back from retreat in Rijeka, in Croatia. Its form and the approach the teacher I worked with took were surprising. His name is Hokai and he’s very good at what he does.
It was defined as an urban retreat. The retreats I had done in the past were always in more traditional settings, in the countryside and regimented in a group setting. It was necessary to get up at 6am, eat just two meals, not speak or leave the premises, not read or listen to music.
This retreat was very different instead. Here why:
1. I was mainly alone, practicing in the mornings and afternoons.
2. It took place in the centre of Rijeka in an urban dharma centre.
3. I followed a personalised and non-regimented programme; I could eat three meals a day (meat included), read, listen to music if I so desired.
4. I swam every morning before going off to meditate.
5. I participated in group work three evenings, including two that involved physical movement and exercise.
6. There were two types of meetings with Hokai. The first consisted of coffe in a bar, the second involved meditating together during which he either taught me something or gave me some refinement for the practice.
I have to say that I really appreciated this style of working. For some years now I have been moving towards a concept of integration between practice and the spiritual path and daily life. This, at least in my experience, contrasts with more traditional approaches.
I practiced a form of meditation very similar to Mahamudra integrating everything with the breath in the here and now. It’s crazy really because it’s such a simple practice, yet complex enough to allow a level of intensity and presence to be similar both on the cushion and outside of the meditation hall. At least that was the intention. Some days were better than others!

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